lunedì 2 aprile 2007

Nello e il mondo che ci ha dato Nostro Signore.


Nello, potrebbe dire qualcuno, è un ecologista, se lui non lo prendesse come un insulto della peggior risma. Diciamo che è un amante della natura in quanto creatura di Nostro Signore, tanto amante che secondo noi ci farebbe un figlio.

Sono note le sue performances tipo l'imitazione del velociraptor, del tricheco, del gabbiano, del porco scannato... Esibizioni con cui delizia centinaia di persone e di cui vi daremo prova inserendo film probabilmente su youtube.com, tutta roba vera!

Comunque uno degli affanni di Nello è la presenza eccessiva (per lui sopra ad un grammo è già eccessiva, in valore assoluto sulla faccia della terra, non pro capite) di plastica.

La plastica. Una bestemmia avrebbe per lui lo stesso disvalore. Plastica, o -come dice lui- plascht'ch' (cerchiamo come possiamo di rendere il bel dialetto sambenedettese, pieno di suoni, di frustate, di schiocchi... la sch suona come la sc di sci, il ch finale come una c molto dura).

Naturalmente anche il cemento è una cosa da prendere a piccole dosi, da farmacista, per intenderci.

Tanta è la sua preoccupazione di fronte a tutto ciò che, quando contempla la bellezza del paesaggio dalla sede dei Tipi Loschi a Grottammare disturbata dalla presenza, a valle, di un centro commerciale ben intriso di cemento e plastica, lui dice cose come quelle che seguono:

"Eh, 'nu bill' maremote: ce cchiappa pure a me, ma faresse 'na repelìta... Steme merenne 'bbeterate mezz' a la plasct'ch'...".

Trad.: "Eh, un bel maremoto: prenderebbe anche me, ma farebbe una ripulita... Stiamo morendo avvolti nella plastica".

In questo riecheggia il lavacro di sangue purificatore di marinettiana memoria...

Nello è quello che porta il berretto, in questo gruppetto di personcine a modo come lui, tutti immersi nella bellezza.

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